È un tema che richiederebbe davvero tantissimo tempo, un po’ come nel processo civile dato che si parla di categorie generali, però voglio stravolgere, un minimo l’ordine della mia relazione e rispondere subito al presidente De Marchi sulle massime d’esperienza. Il fondamento scientifico della massima d’esperienza: sono leggermente in disaccordo rispetto a questa conclusione, nel senso che è un auspicio per la scienza penalistica e per il diritto penale in generale quello che le massime d’esperienza abbiano un fondamento scientifico.
Ciò perché, a mio avviso, la massima d’esperienza nasce come sapere dell’uomo comune, che viene tradotto in massima, il sapere dell’uomo comune che ha un tale riconoscimento, un tale fondamento che può diventare regola comunemente seguita.
Non è necessario sempre che questa regola “comune” abbia un vero e proprio fondamento scientifico, se noi trasportiamo questo concetto nell’ambito del processo penale, dove lo vedremo poi in seguito, ciò che deve guidare la verifica circa la colpevolezza o l’innocenza è il ragionevole dubbio, o un livello superiore al ragionevole dubbio, dovremmo chiederci se sia sufficiente una regola comune – e poi lo vedremo perché la Cassazione dice che si può assolutamente utilizzare anziché la prova scientifica – la massima d’esperienza, al fine di provare la responsabilità, è un tema di cui tratteremo in seguito.
Ebbene siamo proprio sicuri che senza un fondamento scientifico di un certo tipo anche relativo alla massima d’esperienza questa stessa massima d’esperienza possa condurre ad una condanna al di là di ogni ragionevole dubbio, ad esempio se utilizzata in tema di sussistenza del nesso di causalità? io ho qualche dubbio.
E allora secondo una parte della dottrina bisognerebbe sottoporre a verifica scientifica anche la massima d’esperienza, ciò prima di utilizzare nel singolo caso e nel processo la massima d’esperienza, questa dovrebbe essere sottoposta a verifiche secondo un metodo più o meno scientifico, comunque verifica è un tentativo di falsificazione della massima d’esperienza per vedere se possa essere applicata al caso concreto, questo diciamo che è una tendenza, è un auspicio, che una parte della dottrina si pone rispetto all’utilizzazione di un massima d’esperienza.
Vi leggo e così concludiamo la parte sulla massima d’esperienza, cosa dice la Cassazione, proprio sulla possibilità che sia utilizzata la massima d’esperienza in luogo della prova scientifica o della perizia, o comunque di un dato scientifico che ha una validità scientifica indubbiamente superiore.
La sentenza è del 17 maggio del 2017, n. 5823, sezione prima penale, in tema di [continua..]