Come noto, le modifiche da ultimo apportate al Testo Unico della Finanza ed entrate in vigore nel gennaio 2018, al Regolamento Consob Intermediari (n. 20307 del 15 febbraio 2018) ed al Regolamento Consob mercati (n. 20249 del 28 dicembre 2017) sono conseguenza del recepimento della Direttiva UE n. 2014/65/UE (MiFID II) e del Regolamento UE n. 600/2014 (MiFIR).
In estrema sintesi, la Direttiva MiFID II stabilisce i requisiti relativi all’autorizzazione e condizione di esercizio per le imprese di investimento, la disciplina delle prestazioni dei servizi di investimento da parte di imprese di paesi terzi con succursali nei paesi membri dell’UE, l’autorizzazione d il funzionamento dei mercati regolamentati, le autorizzazioni e le condizioni di esercizio dei prestatori di servizi di comunicazione dati e vigilanza, le regole di collaborazione e di controllo dell’applicazione della normativa da parte delle autorità competenti.
Il Regolamento MiFIR specifica requisiti uniformi in relazione alla comunicazione al pubblico di dati sulle negoziazioni, alla negoziazione di strumenti derivati nelle sedei organizzate, all’accesso non discriminatorio alla compensazione ed alla negoziazioni di strumenti finanziari di riferimento, ai poteri di intervento sui prodotti conferiti alle autorità competenti, all’ESMA ed all’ABE, ai poteri conferiti all’ESMA in ordine ai controlli sulla gestione delle posizione, alla prestazione di servizi di investimento da parte di imprese terze in seguito ad una decisione di equivalenza da parte della Consob, con o senza succursale.
La normativa comunitaria e quelle di recepimento di diritto italiano meritano indubbia condivisione non fosse altro perché pongono regole omogenee ed uniformi nell’ambito del mercati finanziari dell’UE per quanto riguarda la struttura giuridica di impresa e di organizzazione aziendale dei soggetti che operano nei mercati dei servizi di investimento e nel mercati finanziari, le regole di comportamento degli intermediari autorizzati alla prestazione dei servizi di investimento e delle società di gestione dei mercati regolamentati nonché le regole di comportamento degli intermediari e dei soggetti che intervengono nelle negoziazioni di strumenti finanziari nei mercati regolamentati.
Già all’epoca del recepimento della MiFID I avevo espresso alcune perplessità sull’impianto normativo primario e regolamentare di disciplina dei servizi di investimento (con riferimento in particolare agli obblighi informativo cui sono tenuti gli intermediari nei confronti degli investitori) e delle attività di negoziazione nei mercati regolamentari (con riguardo al complesso sistema di regole al cui adempimento sono tenuti gli operatori di mercato e la stessa società di gestione del mercato regolamentato).
E maggiori perplessità a me pare debbano essere sollevate per [continua..]