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La Corte di Cassazione, con Sentenza del 15 marzo 2022, ha affermato che la fideiussione prestata da un cd. “confidi minore”, iscritto nell’elenco di cui all’art. 155, co. 4 t.u.b., nell’interesse di un proprio associato a garanzia di un credito derivante da un contratto non bancario, non è nulla per violazione di norma imperativa, non essendo la nullità prevista in modo testuale, né ricavabile indirettamente dalla previsione secondo la quale detti soggetti svolgono esclusivamente le attività di garanzia collettiva dei fidi e i servizi a essa connessi o strumentali per favorire il finanziamento da parte delle banche e degli altri soggetti operanti nel settore finanziario. Il rilascio di fideiussioni è attività non riservata a soggetti autorizzati, né preclusa alle società cooperative che operino in coerenza con l’oggetto sociale.