Diritto ed Economia dell'ImpresaISSN 2499-3158
G. Giappichelli Editore

09/05/2022 - Penale tributario: l’ex amministratore non risponde delle fatture false se la dichiarazione dei redditi viene inviata dal successore.

argomento: News del mese - Diritto Tributario

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La Corte di Cassazione, con sentenza n. 9753, depositata ieri 22 marzo, è tornata a pronunciarsi in tema di reati tributari e responsabilità dell’ex amministratore, conformandosi all’orientamento sinora espresso. Nel caso di specie un imprenditore ricorreva in cassazione contro il sequestro perequativo dei beni a lui intestati per utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. I giudici del Palazzaccio, accogliendo il ricorso presentato dal contribuente, hanno valorizzato gli elementi addotti dall’indagato, ossia l’intervenuta cessione delle quote sociali e la consegna immediata di tutta la documentazione sociale al nuovo rappresentante legale; inoltre, i giudici hanno evidenziato che la presentazione della dichiarazione Iva è stata effettuata dal nuovo legale rappresentante e l’irrilevanza della sola annotazione nelle scritture contabili delle fatture per operazioni inesistenti. Inoltre, gli Ermellini hanno altresì rammentato che: «In tema di reati tributari, i delitti di dichiarazione fraudolenta previsti dagli artt. 2 e 3, D.lgs. n. 74 del 2000, si consumano nel momento della presentazione della dichiarazione fiscale nella quale sono effettivamente inseriti o esposti elementi contabili fittizi, essendo penalmente irrilevanti tutti i comportamenti prodromici tenuti dall’agente, ivi comprese le condotte di acquisizione e registrazione nelle scritture contabili di fatture o documenti contabili falsi o artificiosi ovvero di false rappresentazioni con l’uso di mezzi fraudolenti idonei ad ostacolarne l’accertamento».