argomento: News del mese - Diritto Tributario
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La Corte di Cassazione, attraverso l’ordinanza numero 25474 del 29 Agosto 2022, è tornata sul tema delle fatture soggettivamente inesistenti analizzandone la deducibilità. Il caso è rappresentato da una società coinvolta in una frode carosello caratterizzata da operazioni soggettivamente inesistenti fatturate da società cartiere. Nel procedimento di natura penale veniva inoltre confermato il fatto che la società fosse a conoscenza della partecipazione alla frode. Nel precedente grado di giudizio la Ctr confermava la rettifica ai fini Iva sia per le imposte sui redditi. La società ha presentato ricorso in Cassazione dove la Suprema Corte ha accolto la difesa specificando che, in presenza di operazioni soggettivamente inesistenti la detrazione dell’iva è ammessa quando il soggetto riesce a dimostrare la propria estraneità all’operazione fraudolenta, mentre per la deducibilità dei costi viene ribadito in continuità con il consolidato orientamento di legittimità che l’acquirente può dedursi i costi – relativi ad operazioni soggettivamente inesistenti- a condizione che non siano utilizzati per commettere il reato.