argomento: News del mese - Diritto Tributario
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In caso di dichiarazione fraudolenta mediante uso di documenti falsi il profitto del reato si identifica del risparmio d’imposta. In sostanza il vantaggio indebito si concretizza nella mancata decurtazione del patrimonio quale conseguenza del mancato versamento delle imposte dovute. La Corte di Cassazione, attraverso la sentenza numero 30296 del 1 Agosto 2022 ha avuto modo di precisare che “... il profitto, quale risparmio dell’imposta, per un verso si identifica nell’importo dell’iva evasa, e, per altro verso, quanto alle imposte dirette, trattandosi di società in accomandata semplice, occorre considerare la dichiarazione della persona fisica titolare della partecipazione, sicché il profitto è individuabile nella differenza tra l’imposta versata e quella effettivamente dovuta senza tener conto dei costi indebitamenti indicati nella dichiarazione della persona fisica” aggiungendo come il G.i.p. “ha invece erroneamente identificato il profitto relativo alle imposte dirette con importo dell’imponibile indicato nelle fatture … mentre avrebbe dovuto calcolare il risparmio di imposta in relazione alla dichiarazione presentata dalla persona fisica secondo il criterio dinanzi indicato” e quindi: in quanto alle imposte indirette; all’iva evasa; in quanto alle imposte dirette: alla differenza tra l’imposta versata e quella dovuta a seguito delle rettifiche dei costi indebitamente inseriti nel modello dichiarativo.